21 dicembre 2006

Il libro non è ancora arrivato a Eboli


Il titolo, con l' animazione che si può vedere cliccandoci su, è una metafora della poca diffusione del lbro, specie al Sud, e delle difficoltà in cui versa l' editoria del settore.
Pubblichiamo di seguito un' interessante comunicato stampa, tra gli "estratti dai comunicati distribuiti dall'ufficio stampa della Fiera Più libri più liberi" nei quattro giorni della manifestazione", ripreso dall' Ulisse della Lietocolle sulla situazione del libro in Italia. (Clicca sul titolo per leggere).
Estraggo un brano in particolare che descrive la funzione del blog "Il secondo giorno della Fiera ha visto sin dal mattino migliaia di visitatori, in gran parte giovani, a caccia di novità editoriali. Preso letteralmente d’assalto lo Spazio Blog, novità di quest’anno, dove nella mattinata tra divanetti colorati e grandi schermi alcuni ‘blogger’ hanno parlato delle nuove frontiere del libro e dell’informazione: il blog da libera pagina internet, in aperto dialogo con i lettori, può diventare capace di promuovere libri o fare informazione? La risposta è sì. O perlomeno questa è la strada giusta perché il blog, realtà già vastissima in Italia e punto di riferimento del mondo giovanile, da spazio amatoriale in cui uno scrittore o un giornalista può scrivere e diffondere idee e opinioni, diventi lo spazio di coloro che già si definiscono ‘proam’ (professionisti-amatori)".
Il blog, per la sua fruibilità, per la capacità dinamica, è molto più efficace di un sito statico.
E' questa la funzione anche del nostro blog Francesco Agresti e dintorni.

12 dicembre 2006

Intervento di Francesco Agresti alla Fiera della piccola editoria di Roma

Presentazione dell' agenda diario "I segreti delle fragole" per i tipi della LietoColle

Dirò subito che la poesia non è un genere esclusivamente letterario, o, come sostiene Sanguineti, una formula matematica, ma, essenzialmente, una entità mineraria, anche se di un tipo tutto particolare, in quanto si tratta, generalmente, di un giacimento sommerso, o latente, le cui spire attirano soprattutto il rabdomante-poeta, che, quando è tale, riesce a mettersi in sintonia con ciò che lo scuote per tentare di svelarne il mistero e renderne edotto il mondo.
Perché, allora, ci domandiamo, questa entità misteriosa, questa energia giacente, attrae in modo particolare il poeta e non altri?
Per la verità questo è vero soltanto in parte, poiché da sempre esistono e si sviluppano parallelamente alla poesia forme d'arte anche sublimi quali la musica, la danza, la pittura, o la scultura, che tendono ad evocare, o a suscitare emozioni forti di tipo estetico, o fantastico, riproducendo anche in modo del tutto innovativo ed originale ciò che già si concretizza in natura attraverso suoni, paesaggi, eventi, gesta, accadimenti, figure, ecc.
Ma ciò che distingue la poesia rispetto a tutte le forme d'arte esistenti è la sua capacità esclusiva di generare sapienza attraverso la rimodulazione del linguaggio. Difatti, non a caso, Vico sosteneva che la poesia altro non vuole essere che creazione pura quale forma prima e sensuosa del conoscere. Concetto, questo, ripreso ed ampliato da Benedetto Croce quando afferma che la poesia - rispetto alla letteratura, che è massima espressione della civiltà - si impone essenzialmente quale opera di verità.
E chi ci dice, poi, che il poeta ha colto nel segno?
Ecco, è proprio qui che comincia il mistero che va ad alimentare la diatriba tra quanti affermano che la poesia è da considerarsi una forma d'arte al pari delle altre e quanti questo concetto lo hanno superato, o rimosso, insistendo nell'attribuire alla poesia il suo ruolo investigativo nei confronti dei misteri che attanagliano la realtà che ci circonda e ci sovrasta.
E' un po' come accade, tanto per capirci, con la querelle tra creazionisti ed evoluzionisti che non ha ancora trovato nel tempo la sua giusta via di soluzione.
Ora, per avvicinarci, in qualche modo, alla disvelazione dei misteri della poesia - visto che di questo siamo stati chiamare a parlare - in verità, pensiamo che pendono dalla sua parte gli appigli empirici di lucreziana memoria sulla natura delle cose tramite l'osservazione onesta delle quali il discepolo di Epìcuro arriva ad ipotizzare persino che il destino dell'uomo - e del suo mondo - risiede unicamente in se stesso. E che proprio l'universalità delle leggi di natura fa sì che la loro maestà si manifesti ugualmente in tutte le cose, nelle piccole come nelle più grandi, e che il rinnovamento della materia si traduce così in una valorizzazione poetica di tutti gli aspetti della realtà in cui l'afflato visionario ed il tono ispirato investono, accanto ai più impressionanti spettacoli della natura e dell'esistenza umana, moltissimi fenomeni dell'esperienza quotidiana.
E, naturalmente, Lucrezio lo fa individuando il fenomeno della conoscenza nell'esperienza sensibile, anche se la teoria in base alla quale costruisce la propria fisica materialistica ha come nucleo essenziale l'attività di enti invisibili quali gli atomi, assolutamente sottratti ad ogni possibilità di percezione immediata, per concretizzare la cui percettibilità egli aveva sviluppato un procedimento di intuizione analogica che, partendo dall'osservazione degli eventi nell'esperienza quotidiana, ricavava la chiave di accesso alla comprensione dei fenomeni invisibili.
E proprio il ricorso a questo metodo, se vogliamo comparativo, costituisce al tempo stesso uno dei pilastri portanti dell'argomentare persuasivo ed una delle fondamentali matrici generative dell'immaginazione poetica lucreziana che ancora oggi, tra l'altro, riteniamo del tutto interessante.

Bene, detto questo, dopo aver girovagato per un po' intorno ai misteri della poesia, ora dobbiamo parlare de Il segreto delle fragole, il pratico quanto prezioso diario poetico per il 2007 uscito per i tipi della LietoColle ed egregiamente curato da Stefania Crema e Salvatore Contessini.
Senza ombra di dubbio, si tratta di un atto di fede da parte dell'Editor Michelamgelo Camilliti il quale, con Il segreto delle fragole rinnova il suo impegno concreto e tangibile nei confronti della poesia.
Dicevo, di questo Segreto delle fragole, come di un diario pratico e coinvolgente in quanto si sfoglia con grande agilità, rinnovando pagina dopo pagina incontri ravvicinati con alcuni tra i poeti contemporanei, famosi e non, i quali, confidando in questo efficace strumento di comunicazione, rinnovano un rito antico come il mondo, poiché da un nuovo incontro, o da un nuovo verso, può dischiudersi un orizzonte che pensavamo smarrito per sempre oltre l'abisso.
Le brevi noticine e le curiosità letterarie, inserite nel diario mese dopo mese, incuriosiscono ulteriormente il lettore, rivelandogli anche lacerti e nozioni di storia su alcuni dei grandi della letteratura che il tempo, ovviamente, ci restituisce immortali.
Per non parlare poi, dell'utilissimo elenco - per chi intende avvicinarsi realmente e seriamente alla poesia - sia dei maggiori premi nazionali (circa quaranta), sia delle più importanti riviste di poesia e di letteratura (oltre settanta), sia ancora dei piccoli editori coraggiori che oggi, come fa Camilliti, continuano, nonostante tutto, e qui alludo praticamente all'oblio quasi totale in cui da tempo i grandi mezzi di comunicazione ha confinato la poesia - a pubblicare versi.
Come altrettanto prezioso ed esaustivo mi appare l'elenco dei circa quattrocento titoli di poesia complessivamente pubblicati dalla LietoColle. Un vero e proprio scrigno di autori in grado di soddisfare l'esigenza poetica di qualsiasi lettore, anche il più smaliziato.
Realtà, quella della piccola editoria che si dedica alla poesia che, grazie anche al crescente successo di questa importante iniziativa fieristica, Più libri più liberi, che si va caratterizzando anche per la sua originalità, che non poteva certo sfuggire alla sensibilità del presidente della Rai, Claudio Petruccioli, il quale, facendo suo anche l'appello del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha impresso un vigore nuovo e palpabile nella programmazione dei futuri palinsesti RAI a favore della letteratura, della cultura e della poesia.
Vigore, questo, che riteniamo, al di là di qualsiasi enfasi retorica, sia in grado di dare la spinta iniziale necessaria ed indispensabile per un nuovo Rinascimento, almeno per quanto riguarda il rinnovamento del linguaggio e la promozione della letteratura e della poesia su vasta scala.
E prova ne è, in questo senso, la nuova rubrica di letteratura Il Navigatore, curata da Franco Matteucci, dedicata prevalentemente ai giovani, già in programmazione su RAI Futura per un'ora settimanale di trasmissione.
Grazie dunque, soprattutto oggi, a Michelangelo Camilliti per questo ulteriore atto di coraggio finalizzato alla pubblicazione del suo preziosissimo vademecum-diario dei poeti contemporanei.

Roma, nove dicembre 2006.
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Commento di Angela
Dell' intervento di Franscesco Agresti mi piace sottolineare il suo ribadire l' aspetto misterico della poesia come arte della comunicazione basata sulla parola e l' accento sul suo ruolo di "rimodulazione del linguaggio", fenomeno che oggi più che mai, per la velocità di assunzione di nuovi lemmi e moduli espressivi che hanno come caratteristica primaria la velocità di creazione-trasmissione - pensiamo ai gerghi giovanili, ad esempio, o ai termini informatici che si diffondono rapidamente sino a diventare patrimonio verbale condiviso - diviene un compito essenziale.
Il ruolo dei piccoli editori, inoltre, e l' assunzione di responsabilità formativa nella creazione di spazi dedicati alla poesia e alla letteratura nei prossimo palinsesti della Rai, sono altri punti del suo intervento che mi sembra importante sottolineare e proporre alla riflessione.

11 dicembre 2006

09 dicembre 2006

Da Metrica esoterica di Gianky: canzone



So di un luogo dove biancheggia – l’aria.
Il sole ha smesso di ferire
come gemma – per non perire
ha baciato le creste bianche – dell’aria.
Una volta – anche io per non morire
ho preso la mia poesia
la metrica della poesia –
e come un flauto – ho deciso di partire.
Da tempo – per partire
avevo detto no! al paese
e in riva al fiume del paese
avevo strappato gli abiti e la vela
alla tempesta che attraversa – il Segno.
Forte – l’impeto della vela!
Un giorno vidi un muso
un cervo con un grande muso –
pensai: - Il Segno atteso! –;
mi tramutai – in acqua – in un pesce – offeso.

L’ossigeno mi giungeva più denso.
Ma che pensieri maestosi
tramonti meravigliosi
anche se emergevo da liquame denso!
Non so per quanto tempo – avrò nuotato
toccando con la pancia
il pelo della sabbia;
come la rabbia – restavo travisato.
Se il pelo s’è abbassato
con le pinne e con la mano
trascinando sempre la mano
ho guadagnato la ribalta della conca.
Ho visto dei marinai
gli scafi marci dei marinai;
i mulinelli di schiuma
degli scavi – al tramonto; rossa la schiuma.

Di notte – il fondale diveniva – freddo
un po’ malinconico;
un po’ nostalgico;
così – sospiravo nel mattino – freddo.
Gli spazi erano più ampli di un manico;
il liquido – sempre – più freddo
e nel buio – più – del freddo.
Poi – le prospettive si aprirono – nel viatico
abisso malinconico;
in alto – un piatto verde:
il sole – il mio prato – verde
dietro alle ombre – di pesci – in branco.
Nel mattino – del nuovo giorno
incerto e già stanco –
temevo quest’abisso
il mio scuro abisso
dal sapore salato:
la mia conchiglia – di fango – incrostato.

da Metrica esoterica di Gianky: introduzione e acrostico

Introduzione

E parto per questa nuova avventura letteraria: comporre poesia, e si spera bella poesia, utilizzando la metrica di tutti i tempi e di ogni Paese. Ci proverò almeno. Perché?
Il verso sciolto è stato certamente una grande conquista. Poter comporre senza doversi più preoccupare di imbrigliare le parole in un’architettura formale, per qualcuno, me compreso, deve esser sembrata una conquista grandissima. La metrica naturalmente permette combinazioni di parole sicuramente più esigua.
Ma con il tempo, è nato un ragionamento preciso. Mi sono chiesto: l’assenza della metrica non ha in fondo eliminato qualcosa grazie alla quale la poesia aveva funzionato per secoli? Io penso di sì!
La poesia storicamente è nata per essere accompagnata dalla musica e dalla danza. Perciò essa doveva essere il testo di una canzone, e la metrica doveva essere l’architettura formale per dare corpo al ritmo interno della composizione. Eliminare la metrica, ha significato snaturare la poesia, avvicinarla alla prosa, e dare l’impressione che fosse il genere letterario accessibile da chiunque volesse provarci. - Basta dirlo con il cuore. - dicono i neofiti - Farla sgorgare così come la si è pensata. –
Ma che state dicendo!!! La poesia è ricerca formale, prima di ogni altra cosa; è un mistero il perché una grande poesia sia appunto grande!
Infine, una rappresentazione sbagliata della corrente romantica, ha dato il colpo di grazia: la poesia come espressione di semplici sentimenti da dedicare nei momenti romantici… ma che state dicendo!!!
Allora mi sono accorto che ciò che all’inizio poteva sembrare una rivoluzione contro una tradizione fossilizzata nel manierismo, per mezzo del verso sciolto appunto, aveva sottratto solo il mestiere del comporre poesia. Sia ben chiaro, senza aver la pretesa di riuscire nel mio intento, so che la poesia è filologia, retorica e tradizione. Ogni grande poeta del passato ha dovuto confrontarsi con la tradizione poetica che lo ha preceduto. La cultura latina e prim’ancora la cultura greca… come potersene sottrarre, specialmente per un poeta che scrive in italiano, che è l’evoluzione soprattutto delle due lingue precedenti? Concetti scontati…


Ho acquistato un testo, e precisamente il Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica diretto da Gian Luigi Beccaria. Avendo esso come base di appoggio, per ordine alfabetico, presento dei miei versi imbrigliati nelle canzoni del passato, con occhio esoterico.
Questo è il mio personale omaggio alla tradizione e alle radici della poesia.


Inoltre, come poter resistere alla tentazione di comporre utilizzando un metro di mia invenzione? E così ho fatto ironicamente con Gianky: 3 strofe: la prima: una terzina, un ritornello discendente, con rispettivamente: 11, 7 e 4 sillabe ( rima: A, b, c ); una stanza di 7 versi: 5+5+5.11+11+11+11 e con rima: d, d, a / E, E, B, C; un’ultima terzina, un ritornello ascendente ( sillabe: 4, 7, 11; rima: c, b, A ).
L' autore


Acrostico

Annoto – su questo quaderno di ritmi
Nuovi versi del labirinto di camere:
Giacimenti dentro i quali girerò
Emozionato come un imbecille.
Lavavo così – da bambino – la coscienza
Annusando le maglie di mia madre.

08 dicembre 2006

Agenda delle fragole di Lietocolle


Nell'ambito delle 5^ Fiera della piccola e media editoria sarà presentato, a Roma, sabato 9 dicembre 2006 alle ore 18,00 nella Sala Calvino di Palazzo dei Congressi all'EUR, il "Poetico diario 2007 - Il segreto delle fragole" delle edizioni Lietocolle, a cura di Stefania Crema e Salvatore Contessini.Tra i relatori Maria Luisa Spaziani, Francesco Agresti, Corrado Calabrò, Dante Maffia.